19.4.24

ITALIA: LA MEGLIO GIOVENTU'!

 


di Gianni Lannes

La meglio gioventù italiana bastonata per le sue coraggiose idee. In Italia attualmente solo gli studenti sono gli unici ad opporsi concretamente alla guerra di sterminio condotta dal regime di Israele contro il popolo di Palestina e a chiedere il boicottaggio dei bandi universitari dual use (il risvolto affaristico-militare) con Tel Aviv.

Per questa ragione tanti giovani sono stati picchiati pubblicamente dalle forze dell'ordine su impulso e direttive del governino post fascista della Meloni che seguita a passare armi a Tel Aviv negando la schiacciante evidenza.

Nel Belpaese almeno dal 22 ottobre 2022 (data di insediamento dell'esecutivo meloniano) la mentalità eversiva del controllo attraverso la repressione poliziesca viene a sostituire il rispetto delle opinioni altrui calpestando le garanzie costituzionali.

È abbastanza evidente che le violenze perpetrate dalle forze dell'ordine per impedire lo svolgersi delle pacifiche proteste o anche l'ordinato defluire di cortei spontanei possono generare tensioni e ribellioni giovanili, che comunque non sono sfociate in devastazioni, aggressioni, scontri, assalti al rettorato a commissariati, così come è stato artatamente sostenuto dai governanti pro tempore.

Adesso al di là della propaganda sgovernativa, ovvero delle fake news propinate dall'inquilina di Palazzo Chigi e dai suoi camerateschi sodali, il diritto al dissenso è tutelato dalla Costituzione repubblicana italiana. Chi si riunisce pacificamente non deve chiedere permesso alle autorità, né possono essere sindacate le ragioni che hanno mosso cittadine e cittadini a scendere in piazza e a mobilitarsi in cortei. Tanto più nel corso di riunioni pacifiche e senz'armi l'intervento dell'autorità di "pubblica sicurezza" in via di principio non può essere legittimo.

Le forze di polizia devono essere garanti delle libertà costituzionali e dunque dovrebbero essere dalla parte di chiunque manifesti il proprio pensiero in pubblico, sotto i palazzi della (cattiva) politica o dinanzi ad un Senato accademico. Manifestare è un diritto universale, picchiare no, soprattutto quando si indossa una divisa dello Stato. 

A proposito: la storia insegna che la repressione violenta del dissenso critico è una prerogativa ovvero una caratteristica peculiare del fascismo e di qualsiasi regime autoritario o totalitario. Il conformismo, l'obbedienza, la passività e l'indifferenza non sono virtù civiche.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/04/telemeloni-repressione-obbedienza-e.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=israele 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/

STATO DI PALESTINA: WASHINGTON E LONDRA SI OPPONGONO ALL'ONU!

 


 

di Gianni Lannes

Il bilancio ufficiale degli assassinati palestinesi (in larghissima parte civili, soprattutto bambini) è di 33.970 vittime (almeno fino al 18 aprile 2024). 

Ieri nella sede delle Nazioni Unite la delegazione algerina ha chiesto l'ammissione dello "Stato di Palestina come membro dell'ONU". Washington e Londra hanno detto subito no. Attualmente la Palestina non gode del pieno status di membro ma solo di quello di "osservatore non membro". Per approvare al Consiglio di Sicurezza  e poi sottometterla al voto dell'Assemblea generale sono necessari almeno nove voti a favore su 15 e nessun veto da parte dei membri permanenti, ovvero USA, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina. Poi nel voto della plenaria, la risoluzione necessita di due terzi dei sostegni. Dei 193 Stati membri dell'ONU, ben 139 riconoscono ufficialmente l'esistenza dello Stato di Palestina.

Israele è uno Stato democratico o un regime canaglia sostenuto dall'eterodiretto zio Sam (controllato dall'Aipac)? Tel Aviv dal 1948 se non prima, occupa territori palestinesi illegalmente dopo aver raso al suolo un migliaio di villaggi palestinesi, continua a colonizzarli mediante insediamenti anch'essi del tutto abusivi di ebrei israeliani, impedisce a milioni di palestinesi che ci sopravvivono in condizioni a dir poco disumane qualunque possibilità di autogoverno, per le sistematiche discriminazioni in termini di diritti negati che colpiscono oltre 2 milioni (su 10) di "suoi" cittadini arabi, senza contare la guerra di sterminio condotta a Gaza.

Si può obiettivamente considerare democratico uno Stato che da 76 anni nega ogni partecipazione democratica a milioni di persone su cui di fatto spadroneggia e comanda? E che non riconosce pari diritti a tutti i suoi cittadini, ma ha instaurato l'apartheid?

18.4.24

PONTE SULLO STRETTO: UN CARO DISASTRO ANNUNCIATO!

 


 di Gianni Lannes

Un'unica certezza: catastrofe annunciata e un'arroganza senza limiti. Più che proporre imporre a tutti i costi. "Vado avanti dritto. Conto che la Società Stretto di Messina entro 30 giorni a seguire dia risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l'obiettivo è arrivare all'avvio dei lavori entro l'estate 2024" ha detto ieri Matteo Salvini in veste di ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Perché un evidente incompetente, addirittura assurto al ruolo di vice presidente del Consiglio si è incaponito contro ogni evidenza tecnica, scientifica, logica, economica ma soprattutto ecologica? In realtà, a tutt'oggi, il progetto attuale e ben definito non esiste. I soliti boiardi si sono limitati a rispolverare uno studio carente ed obsoleto già bocciato in passato. Inoltre, i documenti inviati al ministero sono letteralmente illegibili.


 

Il ministero dell’Ambiente ha chiesto alla società Stretto di Messina, che gestisce il progetto del ponte sullo Stretto, di integrare la documentazione presentata finora, giudicata carente in diversi ambiti: le lacune più importanti riguardano l’analisi dei costi e dei benefici dell’opera, il suo impatto ambientale, la preparazione dei cantieri, i rischi relativi a maremoti e inondazioni. In totale il ministero dell’Ambiente ha presentato 280 richieste, tra integrazioni e chiarimenti, a cui Stretto di Messina e il consorzio Eurolink, che detiene l’appalto, dovranno rispondere entro i prossimi 30 giorni.

VULCANI ACCESI E PIANI DI PROTEZIONE CIVILE SPENTI!

di Gianni Lannes 

Sotto i piedi di appena 3 milioni di ignare persone: la catastrofe potrebbe avvenire in qualsiasi momento. I piani di protezione civile sono obsoleti? Il Contact Center della Protezione Civile è attivo solo dal lunedi al sabato dalle ore 8 alle 20.Un recente documentario della televisione svizzera di lingua italiana Rsi racconta che in caso di eruzione dei Campi Flegrei, Napoli verrebbe sepolta sotto 30 metri di cenere. Una previsione diversa rispetta a quella del modello elaborato dalla Protezione Civile. Che ipotizza eruzioni di media entità. Mentre gli esperti intervistati dicono che le ripercussioni sarebbero catastrofiche. E avrebbero ripercussioni anche su altre città d’Europa. Il documentario si chiama “Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa”.


 

Per caso sono stati adottati e aggiornati tutti i piani di protezione civile da attivare in caso di emergenza al fine di assicurare adeguata e tempestiva comunicazione alla popolazione affinché siano diffusi alert in tempo utile per l'abbandono dei luoghi altamente a rischio? 


 

TELEMELONI: REPRESSIONE, OBBEDIENZA, CONFORMISMO E FAKE NEWS DI STATO...!

 


 

di Gianni Lannes

Le manganellate agli studenti - ora all'Università La Sapienza, prima a quelli di Pisa e così via - che protestano civilmente nei confronti della collaborazione dual use con il regime di Israele, le querele per presunta diffamazione contro la critica politica (il caso del professor Luciano Canfora), le interferenze governative sulla libertà di stampa (la possibile  cessione al gruppo Angelucci - senatore di FI che già controlla alcuni giornali - dell'agenzia stampa Agi e la modifica della par condicio in Rai (trasformata in megafono dell'esecutivo post fascista) a favore dell'esecutivo che bivacca a Palazzo Chigi), ma soprattutto le fake news continue dell'esecutivo meloniano di stampo neofascista. Ecco l'Italietta odierna di Telemeloni, ovvero un potere telecomandato sempre più intollerante ai suoi limiti e alle contestazioni motivate, che disintregra gli spazi politici, quando non esercita, come nei casi citati, un'autentica "violenza istituzionale" contro chi osa alzare a buon diritto la testa.


 

In ogni caso è vietato obbedire: squadristi e camerati devono farsene una ragione perché vale soltanto la repubblicana Costituzione. La democrazia è conflitto e il dissenso ne rappresenta elemento coessenziale. La democrazia, appunto, si esprime nelle forme rappresentative, così come dal basso, attraverso l'esercizio dei diritti costituzionali: l'espressione del pensiero, lo sciopero, la manifestazione. Sono concretizzazioni effettive della partecipazione attiva e in prima persona, vale a dire il cuore, lo strumento effettivo e obiettivo della democrazia.

ESSERE UMANI... ESSERI UMANI!

 

foto Gilan
 

Il privilegio dello scrittore è narrare i propri racconti attingendoli dal flusso della vita e avviandoli nel viaggio per il mondo...

Gilan

foto Gilan

 

17.4.24

PICCOLE SCUOLE

  

foto Gilan
 

di Gianni Lannes

Tesori a perdere? Destinate a morire? Il primo sintomo della scomparsa di un paese è la chiusura della scuola.  Il fenomeno investe in particolare territori montani e isole. Nel cuore dell'Abruzzo spopolato le scuole dei minuscoli borghi sempre più disabitati, abbarbicati alle montagne, sono state le prime a chiudere i battenti come a Ofena e Villa Santa Lucia in provincia dell'Aquila; altrove molte classi risultano accorpate (ad esempio a Capestrano) e così tanti istituti scolastici. Qui, dove la qualità della vita è buona resistono soltanto i vecchi. Se prevale il tornaconto svaniscono le comunità, a prescindere dal calo demografico. Piccolo è bello: su queste risorse umane e sociali bisogna puntare e non su tanti soldi pubblici da sperperare, quanto piuttosto risanare. Il nuovo rinascimento segna il passaggio dall'economia all'etica. Il tempo di un microcosmo non è il denaro ma è costituito dall'inestimabile ricchezza umana.

 

foto Gilan

 

Attenzione: oltre il 20 per cento degli studenti italiani frequenta una scuola a rischio chiusura. L’erosione della rete scolastica nei piccoli e medi centri urbani accelera lo spopolamento di territori già marginalizzati. Eppure il governino Meloni prevede altri tagli. Infatti il ministro Valditara ha predisposto nuove norme per il dimensionamento, ossia per l’aggregazione, soppressione e trasformazione delle istituzioni scolastiche. Secondo la stima realizzata dall'Anquap (“scuole sempre più grandi, complesse e frazionate”), il provvedimento porterà nel giro di pochi anni all’eliminazione di altre 600 autonomie scolastiche, con la riduzione o la scomparsa del servizio scolastico nelle zone geograficamente isolate e nei piccoli centri, in particolare nelle regioni del Sud già segnate da situazioni di povertà educativa, come la Basilicata (meno 24% degli istituti), la Calabria (meno 18,34%), la Sardegna (meno 17,91%), il Molise (meno il 15,38%) la Campania (meno 12,85%) e la Sicilia (meno 11,39%). In ogni caso la scuola pubblica non è un'azienda.

MACERIE INVISIBILI

 

Baraccopoli Messina - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

di Gianni Lannes

Il vero e unico ponte di Messina è una traballante passerella in legno: assi unite dalla povertà economica per scavalcare un torrente di liquami fognari a cielo aperto che divide due agglomerati di baracche. Campata unica di tavole marce: è stato costruito da chi non ha una casa e ha la necessità di campare dentro i tuguri circondati da colline di rifiuti. Eternit ovvero amianto e cemento disarmato a far da tetto e, dentro, pareti dilaniate dalle crepe e soffitti pitturati a muffa. Favelas tricolori del quartiere Giostra, Camaro e di Fondo Fucile dove i bambini sopravvivono al peggio nell'indifferenza generale. Una situazione incancrenita che offende la ragione e calpesta lo Stato di diritto.

Baraccopoli Messina - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 

Poco più di un secolo fa, il sisma devastava la città dello Stretto. Le capanne dei terremotati - 3.336 decrepiti nuclei - sono ancora lì, nonostante i fiumi di denaro pubblico stanziati e in loco mai approdati, popolate da gente che deve tenere a bada i topi senza più la speranza che questa vita «provvisoria» abbia fine. Non sono le nuove emergenze dell’emigrazione straniera, ma spettrali residenze nazionali, un monumento imperituro all'Italia dimenticata, senza indignazione e priva di compassione umana.

Messina: terremoto del 28 dicembre 1908

 

Adesso perché tutta questa fretta per il faraonico Ponte sullo Stretto? Il ministero dell'Ambiente ha inviato al ministero Infrastrutture una missiva di 42 pagine che chiede solo 237 chiarimenti sul cosidetto progetto definitivo approvato alla velocità della luce dalla ditta guidata da Pietro Ciucci per rispettare i tempi imposti dall'incompetente ministro Matteo Salvini che pretende di aprire i cantieri subito.

16.4.24

MONTAGNE, MARI, ISOLE...

 

Mediterraneo - foto Gilan

 

Vivere in cima alle montagne o in riva al mare, oppure eleggere a luogo dell'anima un'isola: quando si affronta il deserto sociale si impara presto a non temere le altezze e ad immergersi nelle profondità... L'incapacità di ascoltare gli altri e l'insensibilità dinanzi al dolore delle persone sono le cose peggiori che possano imperversare.

Gilan

Appennino - foto Gilan

 
Appennino - foto Gilan

10 MILA PIANTE IN ITALIA

 

foto Gilan

 

Circa 10 mila piante attualmente censite  di cui 1782 aliene. Questa cifra comunque è approssimata per difetto. Su iniziativa dell'Università di Pisa, una ricerca coordinata dal professor Lorenzo Peruzzi ha aggiornato il nuovo censimento delle piante nello Stivale. Sono 46 in più le specie autoctone e 185 in più quelle aliene. Dai dati complessivi aggiornati si evince che nel Belpaese ci sono almeno 8.241specie e sottospecie autoctone e 1782 aliene. Tra le aliene, 250 sono invasive su scala nazionale e 20 sono incluse nella lista nera della Commissione europea. Gli elenchi aggiornati della flora italiana sono stati appena pubblicati sulla rivista internazionale "Plant Biosistems", organo ufficiale della Società Botanica Italiana.

 Riferimenti:

 https://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/11263504.2024.2320126

OCEANO MARE

Mediterraneo - foto Gilan

 

di Gianni Lannes

L'acqua dentro noi e il mare intorno. L'oceano copre il 70 per cento della superficie terrestre ma non ha confini all'orizzonte. Questa straordinaria risorsa naturale è indispensabile per la biodiversità globale, la stabilità del clima, l'energia e l'alimentazione umana è attaccata su più fronti. Secondo un rapporto elaborato da Ioc-Unesco le criticità degli oceani interessano più aspetti: la perdita degli habitat e quindi il declino delle barriere coralline, delle praterie di fanerogame marine e delle zone umide costiere; la perdita di ossigeno che si attesta a circa il 2 per cento dal 1960; le alterazioni delle reti alimentari con mutamenti nella struttura delle comunità bentoniche e un calo di zoonplancton; l'inquinamento da plastica che ha invaso i fondali fino a una profondità di oltre 6 mila metri; l'aumento dell'acidificazione delle acque. I mali che affliggono gli oceani sono diversi, ma il rischio di estinzione della biodiversità è causata dalla pesca eccessiva e spesso illegale, nonché dall'inquinamento urbano ormai pervasivo.

VIA COL VENTO: SPECULAZIONE IN MARE!

 

 

di Gianni Lannes

La Tyrrhenian ha consegnato al ministero dell'Ambiente un progetto che prevede la presenza di 27 aerogeneratori, ciascuno con una potenza di 10 Megawatt, tra i 20 e i 30 chilometri dalla costa, su fondali di profondità variabile tra 150 e 450 metri, distribuiti in due sottocampi da 17 e 10 elementi. Il ministero dell'Ambiente ha autorizzato la costruzione di un gigantesco parco eolico a caratura industriale al largo di Civitavecchia. Addirittura per Legambiente "le pale eoliche al largo di Civitavecchia sono un fondamentale cantiere della transizione ecologica". L'associazione del cigno verde è la stessa che ha benedetto la speculazione della Porsche in Salento. Dove l'ecologia?

CANCRO DI STATO IN SICILIA!

 



di Gianni Lannes

In Sicilia, ad un soffio da Siracusa in riva allo Jonio, in quella terra che una volta era la Magna Grecia, il paesaggio è costellato di invadenti ciminiere che hanno annichilito la vita. Nel 1949 sbarcò tra Augusta, Priolo Gargallo e Melilli la prima raffineria di idrocarburi. E fu l'iniziò della fine. In questo quadrilatero della morte i livelli di inquinamento si spingono oltre qualsiasi livello di immaginazione umana. Nella rada di Augusta il petrolchimico ha sversato ininterrottamente per oltre mezzo secolo, col beneplacito di ogni autorità, sostanze tossiche di ogni tipo: mercurio, piombo, idrocarburi pesanti, esaclorobenzene e policlorobifenili. Almeno cinquecento tonnellate dal 1959 al 1981 e poi anche più. L'inquinamento industriale ha pervaso ogni lembo di questa terra insinuandosi nel suolo, nel sottosuolo e anche nell'aria. Nei pozzi che un tempo stillavano acqua, emergono soltanto veleni assassini. Meglio morire di cancro che di fame? L'opportunità di un lavoro è ancora il fattore alla base di una rassegnazione atavica e sulle conseguenze disastrose di una gestione criminale dell'ambiente. Inoltre nel porto di Augusta approdano sommergibili a propulsione armamento atomico targati United States of America, eppure il piano di sicurezza nucleare è ignoto alla società civile. In loco la salute e i diritti della gente non contano niente. In questa antica isola il degrado ambientale e istituzionale (alla voce "Ponte sullo Stretto") si manifestano con più violenza che altrove nel Belpaese incarnando l'idea di un sacrificio collettivo in nome di un fantomatico progresso. Qui il destino è la morte prematura o la servitù perenne.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Sicilia 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=priolo

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=augusta

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/03/la-sicilia-muore-sotto-gli-idrocarburi.html


15.4.24

SU LA TESTA!

 


Una visione rivolta al futuro, attenta ai diritti civili, alle battaglie sociali e culturali, alla difesa della Natura. Prima di tutto le notizie in esclusiva, documentate, riscontrate e approfondite, che hanno rilevanza pubblica, sociale, culturale, politica ed economica. Insomma, un certo modo di fare giornalismo ormai desueto in Italia, con un metodo nel guardare al mondo, senza bavagli né pregiudizi, al servizio dei lettori e non sottomesso a qualche politicante o prenditore di turno.

Un diario internautico - senza pagine pubblicitarie - al servizio dei cittadini che si basa su totale autonomia, legalità, difesa dei diritti, cultura e spregiudicatezza nel narrare i fatti facendo nomi e cognomi dei protagonisti, specie quando il potere vuole tenerli nascosti.

IL NUCLEARE CHE MINACCIA L'ITALIA!

 


 

di Gianni Lannes

Oltre alla Francia imbottita di pericolanti centrali atomiche che hanno subito numerosi incidenti, alla frontiera con l'Italia c'è anche la Slovenia. La centrale di Krško (di proprietà slovena e croata) vanta 41 anni d'esercizio e si trova in un'area sismica volutamente ignorata dalle autorità ad appena 125 chilometri in linea d'aria da Trieste, il cui porto è uno scalo d'approdo per sommergibili a propulsione e armamento nucleare targati United States of America. Quando ci si è accorti dei potenziali danni, era troppo tardi. La concessione è scaduta nel 2023, ma il governo di Lubiana l'ha protratta al 2043 e il governo Meloni non ha avuto nulla da obiettare. E la notizia peggiore è che la Slovenia intende realizzare in loco Krško 2 con potenza tripla in una zona a rischio concreto di terremoti, esattamente a fianco dell’obsoleto impianto. In Italia non esiste un piano di sicurezza per proteggere l'ignara popolazione. In caso di incidente, sarebbe un grave disastro annunciato e da tempo inascoltato.

12.4.24

RADIAZIONI IONIZZANTI IN ITALIA!

 



di Gianni Lannes

Cancro a norma di legge: accade in Italia. Parole del ministro della Salute Orazio Schillaci, contenute nell'ultima ricerca Aiom sul cancro in Italia (edizione 2023): "Il rapporto stima per il 2023 un aumento a 395.000 dei nuovi casi di tumore e indica per i prossimi due decenni un incremento del numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche". I dati sono approssimati per difetto?

PERICOLO NUCLEARE FRANCESE: L'ITALIA TACE!

 

 

di Gianni Lannes

In Francia si sono verificati numerosi incidenti nucleari, spesso taciuti all'opinione pubblica. Il livello di contaminazione radioattiva non è trascurabile e si riverbera anche in Italia, dove i piani di sicurezza nucleare non risultano aggiornati, ovvero risultano obsoleti. E proprio dalla Francia da anni approdano nel Belpaese alimenti contaminati dalla radioattività.

11.4.24

ABRUZZO: NON E' UN MONDO A PARTE!

 

Artigiani estinti - foto Gilan

 

di Gianni Lannes 

L'Abruzzo non è un mondo a parte, bensì una parte unica di mondo. Questa regione non è una cartolina turistica ma un territorio ricco di storia, cultura e bellezza struggente, anche terra di antica emigrazione. Ciò che colpisce il viaggiatore oltre alle meraviglie naturali del  paesaggio riflessa dalla luce solare, è il dilagante abbandono che si respira in borghi, contrade e paesi, dal Gran Sasso alla Maiella, dal Velino-Sirente al Morrone. Un luogo significativo e straordinario, con risorse naturali e umane, però sfruttate, degradate, ignote o abbandonate, un insieme variegato di tesori sommersi.

 

Maiella - foto Gilan

Le aree montane risultano sempre più desertificate, ad un ritmo di spopolamento superiore alla media nazionale: meno 6,2 per cento i residenti nei comuni montani abruzzesi tra il 2015 e il 2022. Nel prossimo anno scolastico mancheranno all'appello ben 2.849 alunni. Questa tendenza attestata dall'Istat non è un destino ineluttabile, ma è legata a fattori economici, speculativi e alla mentalità dominante. 

 

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QUEI DUE REATTORI NUCLEARI SUL LAGO MAGGIORE...

 

Lago Maggiore: i due reattori nucleari Ispra ed Essor

 

di Gianni Lannes

«Le operazioni di disattivazione pianificate includeranno le attività necessarie per la bonifica delle strutture contaminate e dei suoli contaminati»: parola di Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima, della Regione Lombardia. Il centro nucleare sperimentale ad Ispra in provincia di Varese, ceduto nel 1961 dal governo italiano (legge 906 dell'1 agosto 1960) con l'accordo del 22 luglio 1959, sarà bonificato nel 2040. Rischi e pericoli? Non calcolati. A tutti gli effetti, un impianto atomico che si aggiunge a ben 5 centrali, vale a dire 4 civili e una militare a San Piero a Grado in provincia di Pisa (Camen-Cresam, Cisam), senza contare le officine di fabbricazione del combustibile nucleare e gli innumerevoli depositi ufficiali ed ecomafiosi sparsi nel Belpaese, isole e mari inclusi (alla voce: carrette del mare imbottite di scorie nucleari affondate dalle multinazionali del profitto con l'ausilio delle organizzazioni criminali). Nel 2024 l'Italia non ha ancora fatto i conti con queste pesante eredità e i suoi attuali politicanti intendono puntare ancora sul fallimentare nucleare.

 


 

In Parlamento giace ancora senza risposta l'interrogazione numero 3/02879 a firma di Pannella, Bonino, Faccio e Mellini: «Sulla fuga di materiale radioattivo da un laboratorio di ricerca dell'Euratom di Ispra (Varese)».

 



Miglior fortuna ha avuto l'interrogazione presentata il 15 giugno 2017 dall'attuale ministro Giorgetti Giancarlo, relativa a una nuova “area 41” con la risposta nel 2018 dell'allora ministro Galletti. Tutto tranquillo: problema irrisolto ovvero incancrenito.